La proposta rimanda a due ambiti tematici della call: “flânerie in the ancient era and in the contemporary society” e “flânerie and public space: walking and exploring the city as planning practices”. Essa intende anzitutto ripercorrere le radici storiche della flânerie e della figura del flâneur tra il XIX ed il XX secolo: partendo dalle opere di Charles Baudelaire, passando per i contributi di Walter Benjamin e arrivando alla ripresa di questa tecnica in tempi più recenti, sia nel dibattito italiano sia in quello internazionale (Featherstone, 1998; Lentidou, 2006; Nuvolati, 2013; Carrera, 2018). La proposta intende inoltre evidenziare le potenzialità della flânerie ai tempi della smart city (Nuvolati, 2020), nella convinzione che questo vagare senza meta sia capace di esprimere ed imprimere nuove piste, nell’ambito della ricerca di territorio, agli studi della città postmoderna e alle sue articolazioni periferiche. Il flâneur – osservatore arguto e aperto, ricercatore curioso dotato di un’affinata arte dello sguardo, abile nel prestare attenzione alle scoperte casuali, alle anomalie, al marginale dell’essere umano nella sua quotidianità – con le camminate esplorative è infatti capace di fissarsi sui particolari senza preordinazione, di percepire odori, suoni, colori che animano le strade e gli abitanti, di riscoprirne la storia e l’essenza e dar loro nuova linfa vitale per rimodellarne e attualizzarne le forme ove e se questo si rendesse utile o necessario. Si propone quindi un impiego della flânerie come tecnica di ricerca conoscitiva ed esplorativa degli spazi urbani al fine di scoprire se siano ancora vissuti dai suoi abitanti, in che modo ciò avvenga e quali siano le eventuali differenze nel loro utilizzo rispetto ad un recente passato. Lo studio di caso proposto riguarda una parte del quartiere Savena, nella periferia sud-est di Bologna. Pur trattandosi di una delle zone di maggior pregio della città, la zona di Via Abba è caratterizzata da un’elevata presenza di edilizia residenziale pubblica in cui sono visibili segni di degrado abitativo (alloggi vuoti, infissi mancanti, intonaco scrostato, marciapiedi sconnessi, ecc.). Al tempo stesso, però, l’area è caratterizzata da importanti servizi e risorse per i cittadini, come la presenza di numerose aree verdi e di luoghi di incontro e socializzazione: il parco Edmea Pirami e il Centro Sociale Anziani Foscherara in via Abba, il giardino Domenico Acerbi, ma anche il parco di Monte Donato, quello del Paleotto, il Centro Sociale Anziani Casa del Gufo, la Scuola di Pace, la Polisportiva Pontevecchio, solo per citarne alcuni (Comune di Bologna – Quartiere Savena; Collaborare è Bologna – Via Abba). L’utilizzo della flânerie in questo caso di studio si propone non solo e non tanto di far emergere lo stato di degrado dell’area, che è già documentato e riconoscibile anche a “occhio nudo” dal passante. Lo scopo è piuttosto quello individuare l’uso e la percezione delle “risorse latenti” di questi luoghi: la loro resilienza, il “capitale umano” di cui dispongono, gli aspetti di vitalità nascosti. A tal fine, si prevede anche l’integrazione della flânerie con la produzione e l’impiego di immagini, sia ad opera del ricercatore sia degli abitanti e frequentatori dell’area. Riferimenti bibliografici Benjamin W. É1927-1940] (1999), The Arcades Project, Harvard University Press, Cambridge MA. Campa R. (2016), “Flânerie. Perdersi nella metropoli”, Rivista di Scienze Sociali, 14 (testo disponibile online al sito https://www.rivistadiscienzesociali.it/flanerie-perdersi-nella-metropoli/). Carrera L. (2018), La flânerie. Del camminare come metodo, Progedit, Bari. Collaborare è Bologna – Via Abba: http://www.comune.bologna.it/collaborarebologna/via-abba/. Lentiduou L. (2006), “Urban Social movements: from the ‘right to the city’ to transnational spatialities of flâneur activists”, City, 10: 259-268 (testo disponibile online al sito https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/13604810600980507). Featherstone M. (1998), “The Flaneur, the City and Virtual Public Life”, Urban Studies, 35: 909-925 (testo disponibile online al sito https://www-jstor-org.ezproxy.unibo.it/stable/43084038?seq=7#metadata_info_tab_contents). Nuvolati G. (2013), L’interpretazione dei luoghi. Flânerie come esperienza di vita, Firenze University Press, Firenze. Nuvolati G. (2020), “Il flaneur perso nella smart city”, Sociologia urbana e rurale, 122: 62-76. Quartiere Savena – Comune di Bologna: http://www.comune.bologna.it/quartieresavena.