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Il presente articolo descrive sinteticamente il contesto politico e sociale nel quale sono maturate le discussioni relative alle alternative alla detenzione in Francia. Successivamente, analizza le alternative previste attualmente evidenziandone la ratio giuridica e criminologica ed esprimendone una succinta valutazione. Infine, vengono riportate ulteriori informazioni circa le alternative alla detenzione previste per specifiche categorie di persone. Cet article décrit tout d’abord le contexte politique et social dans lequel il conviendrait d’échanger sur les alternatives à la détention en France. Il analyse ensuite les alternatives existantes en expliquant leur nature et leurs sources juridiques et criminologiques avant de donner une courte évaluation des solutions alternatives à la détention. L’article se termine par un supplément d’informations sur les alternatives à l’incarcération pour certaines catégories de personnes. This article first sketches the political and social context in which the discussions about alternatives to detention in France are to be situated. It then analyses the existing alternatives by explaining their legal and criminological rationale and sources, and goes on providing a short evaluation of the alternatives to detention. It concludes with more information about alternatives to detention for specific categories of persons.

Il Novecento non è stato solo un secolo di cambiamenti radicali sotto il profilo politico, economico e sociale. Le periodizzazioni più importanti sul piano storiografico si misurano con esso attraverso l’analisi di crisi di sistemi politici e di relazioni internazionali, crisi di modelli economici, rotture intervenute sul piano degli equilibri sociali, movimenti di globalizzazione che investono tutto il globo. Ma, ad un esame più profondo, il Novecento è soprattutto il secolo di rottura e declino delle categorie fondative dell’architettura statuale e sociale moderna, ed è però l’epoca di affermazione definitiva della Tecnica nella sua forma sistemica. Questo lavoro analizza i caratteri e gli orizzonti di questo inedito soggetto e i suoi riflessi sulle categorie tradizionali regolative dell’agire umano.

Nel Novecento l’esclusione si applica in maniera metodica e regolamentata all’interno dei confini statuali come procedura legata alla guerra. Essa diventa strumento di esercizio del momento bellico. L’”Altro” sarà, allora, il cittadino straniero di un paese nemico; il dissidente interno; l’ebreo perseguitato per motivi razziali; oppure tutte queste figure insieme, rappresentate nella categoria di nemico oggettivo. Questo studio analizza i momenti e le forme dell’internamento civile organizzato dal ministero dell’Interno in Abruzzo all’indomani del 10 giugno 1940, nei suoi caratteri di affinità e di specificità rispetto alla più generale esperienza nazionale.

Nel corso di un dibattito parlamentare Gaspare Ambrosini affermò: «Io nelle cose e delle cose rilevo quella parte che può unire e non quel che può dividere» ed è questa sua continua ricerca dell’unicità, concepita come costruzione delle armonie costituzionali fra centro e periferia, che lo rende estremamente moderno e ancora oggi attuale.