Cibo come piacere o cibo come nutrimento? Le testimonianze giuridiche accreditano entrambe le letture. I Romani tentarono, da un canto, di contenere, in un certo periodo storico, gli eccessi nel consumo di prodotti alimentari e la smodata ricerca di raffinatezze culinarie e, dall’altro, di fronteggiare, in diversi modi, il problema della fame. Più in generale, l’opera si propone di dare al lettore una visione d’insieme degli ambiti di intersezione tra alimentazione e diritto presso i Romani e, al contempo, di rappresentare quanto gli alimenti dell’epoca, per certi versi così simili ai nostri, siano parte imprescindibile della nostra storia e della nostra tradizione.IOLE FARGNOLI è Professore Ordinario di Römisches Privatrecht presso l’Università di Berna e Professore Associato di Istituzioni di diritto romano e di Diritto romano presso l’Università degli Studi di Milano. È componente di comitati scientifici e collegi di revisori di riviste nazionali e internazionali nel settore ed è autrice di oltre settanta contributi che spaziano tra diritto romano delle obbligazioni, fondamenti di diritto europeo nonché diritto e religione in età tardoantica.