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This commentary aims to highlight pros and cons of the evidence-based approach to psychotherapy research. Although the relevance of scientific evidence to the development of guidelines for psychological treatments, there are still some barriers to translate research results into routine clinical practice. The challenges are especially linked to the adoption of randomized controlled trials (RCT), which are not well suited to examine non-manualized psychotherapies and to test the effectiveness of treatments for patients with complex psychopathologies. Moreover, meta-analytic studies on the treatment for anxiety and depression showed that the quality of evidence of RCTs is limited, and recommending firm conclusions is still challenging. It is suggested that both psychotherapy research and evidencebased guidelines to psychological therapies should move towards personalizing treatments for anxiety and depression. [ABSTRACT FROM AUTHOR]

Il documento in discussione interroga tutta la comunità scientifica e in particolare quella dedicata alla tutela della salute fisica e mentale. Quale il metodo scelto che risponde a criteri realmente scientifici? Quali le implicazioni etiche e deontologiche? Quanta l'attenzione all'età evolutiva indispensabile per una corretta prevenzione e tutela dei futuri cittadini? Quale la comprensione raggiunta circa i processi patologici indagati? Quale l'efficacia dello strumento definito 'Consensus Conference' per informare e raggiungere i Cittadini? L'autrice processa con attenzione questi aspetti presenti nel testo e restituisce alla comunità scientifica coinvolta nuovi quesiti indispensabili per un approccio laico (privo di connotazioni e di pregiudizi di scuola psicologica specifica), ma coerente con il metodo scientifico, indispensabile alla crescita collettiva della conoscenza. Il suo sforzo nel commentarlo mira non tanto a segnalare cosa condivide o meno o entrare nel merito di contenuti specifici, ma a segnalare passaggi cruciali in cui confusione tra livello epistemologico, teorico e tecnico generano slittamenti, e intrecci di livelli rischiando di allontanare anziché avvicinare la meta che si propone. [ABSTRACT FROM AUTHOR]

In questo contributo mi propongo di riassumere i miei commenti al dibattito in corso sulla Consensus Conference sulle Terapie Psicologiche per Ansia e Depressione. Nell'ottica scientifica di implementazione delle linee guida avviate dall'Istituto Superiore di Sanità, ho scelto di impostare le mie riflessioni nel formato di una peer-review, andando dunque ad individuare cinque aree che potrebbero beneficiare di una revisione. Ovviamente quelle che qui esprimo sono opinioni fallibili che cerco di motivare a partire dalla letteratura scientifica esistente. [ABSTRACT FROM AUTHOR]

The aim of this work is to contribute to the ongoing debate on the Consensus Conference on Psychological Therapies for Anxiety and Depression. Taking a scientific approach to implement the guidelines of the Istituto Superiore di Sanità, I will frame my reflections in a peer-review format identifying five areas that might benefit from the review. Obviously, the opinions I express here may be faulty opinions that I will attempt to justify from the standpoint of existing scientific literature. [ABSTRACT FROM AUTHOR]

The document under discussion questions the entire scientific community and in particular those dedicated to the protection of physical and mental health. Which chosen method meets truly scientific criteria? What are the ethical and deontological implications? How much attention has been paid to the age of development, which is essential for the proper prevention and protection of future citizens? What understanding has been achieved regarding the pathological processes investigated? How effective is the tool defined as 'Consensus Conference' in informing and reaching out to citizens? The author carefully processes these aspects in the article and sends to the scientific community involved new questions that are indispensable for a lay approach (free of connotations and pre-judgments of specific psychological schools) but consistent with the scientific method, indispensable for the collective growth of knowledge. Her effort in commenting on this aspect aims not so much to point out what the author agrees with or disagrees with or to examine the merits of specific contents, but to point out crucial passages where the confusion between epistemological, theoretical, and technical levels generates slippage or the intertwining of levels risks distancing rather than bringing closer the goal that is proposed. [ABSTRACT FROM AUTHOR]

Il presente commento ha l’obiettivo di evidenziare vantaggi e limiti dell’approccio scientifico basato sulle evidenze nel campo del trattamento psicoterapeutico. Pur riconoscendo l’importanza che le linee-guida ai trattamenti psicologici siano basate su solide evidenze scientifiche, permane la difficoltà relativa alla loro applicazione nei contesti di cura. Tali limiti sono ascrivibili soprattutto all’utilizzo dei disegni di ricerca sperimentali controllati (Randomized Controlled Trials, RCT), che si adattano parzialmente a trattamenti terapeutici non manualizzati rivolti a pazienti con condizioni psicopatologiche complesse. Gli studi metanalitici sul trattamento dell’ansia e della depressione inoltre sottolineano come la qualità metodologica degli studi di efficacia con RCT abbiano un livello di evidenza limitato. La ricerca in psicoterapia e le linee-guida ai trattamenti per ansia e depressione deve muoversi maggiormente verso la prospettiva della personalizzazione dell’intervento clinico.

Il documento in discussione interroga tutta la comunità scientifica e in particolare quella dedicata alla tutela della salute fisica e mentale. Quale il metodo scelto che risponde a criteri realmente scientifici? Quali le implicazioni etiche e deontologiche? Quanta l’attenzione all’età evolutiva indispensabile per una corretta prevenzione e tutela dei futuri cittadini? Quale la comprensione raggiunta circa i processi patologici indagati? Quale l’efficacia dello strumento definito ‘Consensus Conference’ per informare e raggiungere i Cittadini? L’autrice processa con attenzione questi aspetti presenti nel testo e restituisce alla comunità scientifica coinvolta nuovi quesiti indispensabili per un approccio laico (privo di connotazioni e di pregiudizi di scuola psicologica specifica), ma coerente con il metodo scientifico, indispensabile alla crescita collettiva della conoscenza. Il suo sforzo nel commentarlo mira non tanto a segnalare cosa condivide o meno o entrare nel merito di contenuti specifici, ma a segnalare passaggi cruciali in cui confusione tra livello epistemologico, teorico e tecnico generano slittamenti, e intrecci di livelli rischiando di allontanare anziché avvicinare la meta che si propone.

In questo contributo mi propongo di riassumere i miei commenti al dibattito in corso sulla Consensus Conference sulle Terapie Psicologiche per Ansia e Depressione. Nell’ottica scientifica di implementazione delle linee guida avviate dall’Istituto Superiore di Sanità, ho scelto di impostare le mie riflessioni nel formato di una peer-review, andando dunque ad individuare cinque aree che potrebbero beneficiare di una revisione. Ovviamente quelle che qui esprimo sono opinioni fallibili che cerco di motivare a partire dalla letteratura scientifica esistente.

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