1. Mistica del Paradiso al limite del non rappresentabile. Par. XXX: word-painting dantesco e disegno Botticelliano – Analisi di un intercambio mediale
- Author
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Cornelia Klettke
- Subjects
French literature - Italian literature - Spanish literature - Portuguese literature ,Institut für Romanistik ,Esperienze luminose e visive ,allegoresi della pietra preziosa ,L'addio di Beatrice ,corrispondenze testo-immagine ,A system of correspondences between text and picture ,Il fiume di luce ,ddc:850 ,The problem of non-representability ,Language. Linguistic theory. Comparative grammar ,P101-410 ,Il problema della non rappresentabilità ,Farewell to Beatrice ,Intercambio intermediale fra il wordpainting dantesco e il disegno botticelliano (Par. XXX) ,Il significato dell'allegoresi della pietra preziosa ,General Medicine ,The medial shift between Dante's word painting and Botticelli's drawing (Par. XXX) ,Il sistema di corrispondenze testo-immagine ,Light and visual experience ,non rappresentabilità ,The meaning of the gemstone allegoresis ,The Flow of Light ,ddc:860 ,ddc:840 ,PQ1-3999 - Abstract
Questo saggio si dedica al problema dell’intercambio mediale fra il word-painting dantesco e il disegno botticelliano. Sulla base di un minuzioso paragone del Canto XXX del Paradiso con il disegno botticelliano che lo illustra possiamo formulare primi approcci per un sistema di corrispondenze sviluppato da Botticelli per la sua trasposizione figurativa del testo poetico. L’analisi dei dettagli e degli arrangiamenti delle forme rappresentate rivela una sensibile compenetrazione di Botticelli nel mondo spiritual-religioso del Canto e nella sua poetica. Basandosi su dettagliate indicazioni contenute nel testo, l’artista traspone figurativamente con grande esattezza l’intenzione di un intero brano del Canto XXX (la prima visione: fiume di luce e «mirabil primavera», v. 61-78). Ciò facendo, egli sposta la metaforicità sovrannaturale dei versi danteschi attraverso una deviazione. Tale differenza intermediale viene realizzata attraverso la concretizzazione dell’espressione simbolica «faville vive» che Botticelli trasforma in angeli, in angeli avvolti in faville e nelle raggiere. L’ermetica del testo dantesco appare in questo caso trasposta nella ambivalenza tipica del ‘quadro con segreto’ o vexierbild consistente qui in un labirinto di forme che sortisce un effetto di mistero. La mistica del Paradiso, per la cui simbologia in Dante svolgono un ruolo straordinario le gemme con la loro metafisica della luce in Botticelli, che trasforma le gemme in creature angeliche, non viene rappresentata con la stessa sublimità del testo dantesco. Sebbene il pittore, maneggiando con virtuosismo la matita, sappia esprimere una preziosità nelle sue forme, questa forma di rappresentazione non è sufficiente a rendere la preziosità nel doppio senso in cui in Dante viene prodotta attraverso le gemme, la quale è da descrivere tanto allegoricamente quanto retoricamente. Tuttavia, grazie alla sottile ricezione della poesia dantesca e nonostante alcune differenze, il disegno botticelliano per il Canto XXX del Paradiso offre una trasposizione ben riuscita di una dimensione mistica della visione interiorizzata della trascendenza., This article addresses the problem of the medial shift between Dante's word paintings and Botticelli's drawings. A detailed comparison of Par. XXX with Botticelli's drawing for this canto is the basis for a first approach to a system of correspondences which Botticelli created for his pictorial transposition of the poetic text. The analysis of the details and arrangements of the depicted shapes reveals the degree of sensitiveness with which Botticelli delves into the religious and spiritual world of the canto as well as into its poetics. The artist transposes the intention of a whole section of Par. XXX (the first vision: flow of light and "mirabil primavera", v. 67-78) by referring closely to textual details. In the course of this, he displaces the supernatural imagery of the Dantean verses by means of an arbitrary divergence. This intermedial difference arises from putting the symbolic expression of "faville vive" (= living sparks), which Botticelli permutes into angels – angels with cloaks covered in flames and angels with halos – into form. Here, the hermeticism of Dante's text appears transposed into the ambigram of a seemingly mysterious labyrinth of shapes. In Dante's work, gemstones and their metaphysics of light play a prominent role in the symbolization of the mysticism of paradise. In Botticelli's permutation of the gemstones into angelic figures, this mysticism does not reflect the Dantean majesty. Although Botticelli is able to express a certain preciosity in his shapes by his masterly handling of his pencil, this presentation does not completely equal Dante's preciosity, which is created in a two-fold way by the gemstones and can be described both allegorically as well as rhetorically. Nevertheless and despite several differences, owing to the subtle reception of the Dantean poetics, Botticelli's drawing for Canto XXX of Paradiso presents an exceedingly well realized transposition of the mystic dimension of an internalized view of transcendence.
- Published
- 2012