Nella monografia sul Lazarillo pubblicata molti anni fa presso questa casa editrice (Il Lazarillo de Tormes e la sua ricezione in Europa (1554-1753). Volume II. La ricezione), l'autore del volume aveva considerato la Vita di Lazzariglio del Torme di Giulio Strozzi come prima traduzione italiana dell'aureo libretto spagnolo iniziatore del genere picaresco. Solo successivamente si è scoperto che in realtà esiste una'traduzione'parziale che precede di oltre dieci anni la fedele e completa versione effettuata nel 1608 da Giulio Strozzi e che, contrariamente a questa, pervenutaci solo manoscritta, essa fu stampata e pubblicata più volte con il titolo Le disgratie di Bartolino. Più che di una traduzione vera e propria si tratta, in verità, di un rifacimento, o meglio di un «travestimento», come correttamente l'ha de?nito lo studioso Carlo Pincin, al quale si deve, per una combinazione di casi fortuiti, la sua conoscenza. Pubblicato a Bologna nel 1597 come scritto di Giulio Cesare Croce, l'autore di Bertoldo e Bertoldino, il libretto in realtà fu scritto dallo storico Pompeo Vizzani (1540-1607), che dà forma ad un'opera burlesca trasferita in ambiente bolognese. Martino studia le relazioni fra le due composizioni, mettendo in luce i legami ma anche le differenze sostanziali della traduzione italiana rispetto alla innovativa arte narrativa originale. Le Disgrazie di Bartolino non contribuirono purtroppo alla nascita del genere picaresco in Italia. (Ma non riuscirono a farlo - a differenza di quello che avvenne in Francia, Inghilterra, Olanda e Germania - neppure le successive numerose traduzioni italiane del Lazarillo e delle altre opere picaresche spagnole). E nemmeno contribuirono allo sviluppo del romanzo di formazione, come - per esempio - fece, influendo sulla genesi del Simplicius Simplicissimus di Grimmelshausen, la pur pessima traduzione tedesca del Lazarillo del 1617. Esse tuttavia costituiscono - come la prima, sia pur molto libera, traduzione - un importante documento della ricezione in Italia dell'affascinante capolavoro spagnolo, uno splendido gioiello della Weltliteratur.