1. Chirurgia del fibroma nasofaringeo
- Author
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Verillaud, B., Le Clerc, N., Guichard, J.-P., Saint-Maurice, J.-P., Froelich, S., Kania, R., and Herman, P.
- Abstract
Il trattamento standard del fibroma nasofaringeo (FNF) rimane l’escissione chirurgica. I progressi effettuati nella diagnostica per immagini, nell’embolizzazione selettiva e nella strumentazione hanno ridotto significativamente la morbilità associata alla chirurgia per questo tumore ipervascolarizzato. Anche le tecniche chirurgiche si sono evolute. Attualmente, le vie d’accesso endoscopiche endonasali consentono, nella maggior parte delle situazioni, di ottenere una resezione di qualità, limitando le sequele estetiche e funzionali. I tumori limitati alla fossa pterigopalatina e alla fossa nasale sono stati i primi a essere operati per via endonasale. I miglioramenti nel campo dell’esposizione (resezione del setto, maxillectomia mediale) e le vie transmascellari e transperigoidee consentono di gestire tumori estesi alla fossa infratemporale, alla regione dell’apice petroso, al forame lacero e al clivus. Anche alcune estensioni intracraniche limitate (forame rotondo e ovale, piano sfenoidale, lamina cribrosa) sono accessibili alla resezione endoscopica. Un accesso esterno rimane, tuttavia, giustificato, in alcune situazioni: invasione intracranica maggiore, guaina dell’arteria carotide interna, estensione molto laterale alla fossa temporale sopra lo zigomo ed estensione del tumore dietro il nervo ottico o fuori da esso. Quando la resezione completa determina una morbilità ritenuta inaccettabile, a volte un frammento di tumore può essere lasciato in sede. In tutti i casi, il monitoraggio postoperatorio prevede un esame radiologico precoce, al fine di rilevare e trattare qualsiasi tumore residuo che è passato inosservato, poi un prolungato follow-up clinico e radiologico.
- Published
- 2021
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