41 results on '"BIGI, DANIELE"'
Search Results
2. Edilizia abitativa della piena età imperiale. Il caseggiato del Serapide a Ostia come caso studio
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Bigi, Daniele
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caseggiato ,pianificazione urbana ,architettura domestica ,progettazione antica ,edilzia abitativa ,piena età imperiale ,edifici non aulici ,ostia ,Settore ICAR/18 - Storia dell'Architettura - Published
- 2020
3. Evoluzione di un linguaggio nella progettazione architettonica tra Roma, Tivoli e Ostia in età adrianea
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Bigi, Daniele
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età adrianea ,progettazione architettonica ,Ostia Antica ,architettura romana ,Villa Adriana ,opus testaceum ,Caseggiato del Serapide ,II secolo d.C ,architettura abitativa ,architettura abitativa, piena età imperiale, villa adriana, ostia, composizione architettonica, età adrianea, II secolo d.C ,composizione architettonica ,piena età imperiale ,ostia - Published
- 2020
4. Museo
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Bigi, Daniele
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Canopo ,museo ,Villa Adriana ,porticus a pilastri - Published
- 2018
5. Caserma dei Vigili
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Bigi, Daniele
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Caserma dei Vigili ,Villa Adriana ,architettura non imperiale - Published
- 2018
6. Hospitalia
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Bigi, Daniele
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hospitalia ,cubicula ,villa adriana - Published
- 2018
7. Triclinio Imperiale
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Bigi, Daniele
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triclinio imperiale ,villa adriana - Published
- 2018
8. Di professione architetto. Sull’urna di Vel Rafi, nel tentativo di restituire dignità ad un ipogeo dimenticato
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Bigi, Daniele
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architetto ,architettura funeraria etrusca ,fortificazioni ,mondo antico - Published
- 2017
9. La forma delle idee. L'elaborazione di modelli tra storia dell'architettura antica e musealizzazione odierna
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Bigi, Daniele
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modello ,architettura in miniatura ,architettura romana ,architettura greca - Published
- 2017
10. Tra l’eco del mito e le vestigia della storia. Le mura pelasgiche dell’acropoli di Atene
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Bigi, Daniele
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Pelargikòn ,mura ciclopiche ,Acropoli di Atene ,architettura micenea - Published
- 2016
11. Il senso del limite prima delle periferie. Quando la città era ancora definita
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Bigi, Daniele
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periferia ,città antica ,paesaggio - Published
- 2016
12. Spazi del sacro nel mondo antico. Due santuari federali nell’Italia centrale
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Bigi, Daniele
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spazi del sacro ,santuario federale ,mondo antico - Published
- 2016
13. Razze zootecniche in pericolo di estinzione: l'asino Romagnolo
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BIGI, DANIELE and D. Bigi
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ASINO ,BIODIVERSITÀ ZOOTECNICA ,RAZZE ITALIANE - Abstract
E’ chiamato anche Asino di S. Alberto, ha origini antiche e in passato veniva considerata una sottorazza dell’asino Pugliese. L’asino Romagnolo era molto apprezzato fino alla prima metà del secolo scorso per il suo impego come mezzo di trasporto, sia per la soma che per il traino leggero. Era anche utilizzato con ottimi risultati per la produzione mulina. La razza Romagnola ha avuto un ruolo importante nella formazione dell’asino dell’Amiata, popolazione di selezione più recente, poichè stalloni Romagnoli erano adibiti alla monta nelle zone montane dell’Appennino Tosco-Emiliano. Nell’ultima parte dello scorso secolo, il forte e progressivo ridimensionamento della produzione di muli, l’espansione della meccanizzazione in agricoltura e l’abbandono delle zone rurali collinari e montane, hanno determinato il progressivo declino numerico di questo animale. Un recente programma di recupero della razza, supportato dalla regione Emilia Romagna, ha portato alla costituzione del Registro Anagrafico.
- Published
- 2011
14. Razze zootecniche in pericolo di estinzione: il Cavallo Maremmano
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BIGI, DANIELE and D. Bigi
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BIODIVERSITÀ ,CAVALLO ,RAZZE ITALIANE - Abstract
Nella Maremma Tosco-Laziale venivano già allevati cavalli durante il periodo etrusco ma le prime notizie di epoca recente riguardano l’introduzione di equini di provenienza germanica e belga. E’ comprovata un’opera di miglioramento genetico attraverso l’introduzione di stalloni arabi, a partire dal XV secolo. Soprattutto durante la prima metà del secolo scorso, vennero utilizzati in larga misura stalloni Purosangue Inglesi, per l’ottenimento di cavalli di statura più elevata e dotati di forme più armoniche, senza però abbandonare le caratteristiche di frugalità e rusticità che caratterizzano questo animale. L’allevamento di questa razza subì una drastica riduzione con l’abbandono del suo utilizzo in agricoltura, ma soprattutto per l’esercito e, dopo la fine della seconda guerra mondiale, rischiò l’estizione. Negli anni sessanta fu realizzata un’azione di recupero che portò poi, nel 1979, alla costituzione dell’Associazione Nazionale Allevatori Cavallo di razza Maremmana (ANAM) e immediatamente dopo, nel 1980, all’istituzione del Libro Genealogico, gestito dalla stessa associazione.
- Published
- 2011
15. Razze zootecniche in pericolo di estinzione: il Cavallo Murgese
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BIGI, DANIELE and D. Bigi
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BIODIVERSITÀ ,CAVALLO ,RAZZE ITALIANE - Abstract
Alcune notizie storiche indicherebbero l’origine del Murgese dai cavalli di Federico II di Svevia, nipote del Barbarossa, che tra il 1212 e il 1250 fu Imperatore del Sacro Romano Impero. Altre informazioni, farebbero risalire la formazione di questa razza da un importante allevamento che la Repubblica di Venezia, tra la fine del XV e l’inizio del XVI, aveva avviato nei pressi di Alberobello. Infine, una terza ipotesi colloca la nascita di questa razza nel XVI secolo, all’epoca della dominazione spagnola. Nella seconda parte del XIX secolo iniziò unazione selettiva della razza da parte degli allevatori per ottenere una maggiore omogeneità morfologica, a cui fece seguito l’istituzione del Libro Genealogico presso il Deposito Stalloni di Foggia. Fino alla Seconda Guerra Mondiale l’allevamento fu orientato in buona misura alla produzione di cavalli per l’esercito. Nella seconda metà del secolo scorso, quando terminò questo utilizzo, vi fu un primo tentativo di indirizzare la razza verso la produzione della carne, per la quale si mostrò poco adatta, soprattutto per le rese di macellazione particolarmente basse a causa dello scheletro pesante. Fu invece apprezzata la selezione di cavalli più leggeri, adatti per la sella e gli attacchi. La richiesta di questi animali, in particolar modo per la sella, ha consentito un abuona diffussione di questo animale, anche al di fuori della zona d’origine.
- Published
- 2011
16. Razze zootecniche in pericolo di estinzione: l'asino di Martina Franca
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BIGI, DANIELE and D. Bigi
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ASINO DI MARTINA FRANCA ,BIODIVERSITÀ ZOOTECNICA - Abstract
Prende il proprio nome dall’omonimo comune di Martina Franca, ma il territorio di origine comprende anche Alberobello, Ceglie, Locorotondo, Massafra, Messapica, Mottola e Noci, in un’area compresa tra le province di Bari, Taranto e Brindisi. A dare origine alla razza sarebbe stato l’incrocio di asini autoctoni con soggetti catalani importati in Puglia agli inizi del Seicento, durante il periodo della dominazione spagnola. Non ci sono però notizie documentate a conferma di questa ipotesi. E’ un asino di grande taglia, è considerato un ottimo produttore di muli e per un lungo periodo è stato apprezzato e allevato, oltre che in Puglia, in diverse altre parti d’Italia e anche all’estero. Il notevole successo, che questo asino ebbe nel secolo scorso, era legato alla produzione mulina pugliese, estremamente considerata, tanto che la Puglia nel 1925 produceva il 70% di tutta la produzione mulina italiana, rifornendo anche il Centro e il Nord Italia. Nella zona di Martina Franca si effettuava l'incrocio tra l’asino stallone di Martina Franca e la cavalla di razza Murgese per la produzione del famoso "mulo martinese". Dopo il secondo conflitto mondiale si verificò un forte calo d’interesse per l’allevamento dell’asino, anche se un rinnovato interesse si ebbe a partire dagli anni Novanta, grazie ad un suo impiego alternativo a quello tradizionale, in particolare per la produzione di latte ad uso pediatrico e cosmetico e per la produzione di carne. La diffusione dell' asino di Martina Franca e del cavallo Murgese su tutto il territorio nazionale ha portato, nel 1990, alla costituzione dell'Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo delle Murge e dell'Asino di Martina Franca (A.N.A.M.F.).
- Published
- 2011
17. Razze autoctone in pericolo di estinzione: il Cavallo Bardigiano
- Author
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BIGI, DANIELE and D. Bigi
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BIODIVERSITÀ ,CAVALLO ,RAZZE ITALIANE - Abstract
Prende nome il da Bardi, comune dell’Appennino Parmense, situato nel cuore dell’area di allevamento di questa razza, che comprende le valli del Taro e del Ceno. Ha origini antiche e da secoli è allevato nelle montagne dell’Appennino Tosco-Emiliano. Il Bardigiano ha subito l’influenza di altre razze. Mentre negli anni Trenta e Quaranta furono utilizzati alcuni stalloni Avelignesi, negli anni Sessanta si affermò l’impiego di stalloni Franches-Montagnes. In minor misura furono anche utilizzati riproduttori Murgesi e Croati. Dagli inizi degli anni Settanta è iniziato un programma di consolidamento della razza ad opera dell’Associazione provinciale allevatori di Parma e della Comunità montana dell’Appennino parmense. E’ del 1977 l’istituzione del Libro Genealogico, gestito dalla stessa Associazione.
- Published
- 2011
18. Caratterizzazione della razza-popolazione caprina Grigia delle Valli di Lanzo o Fiurinà
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Mimosi, Antonio, Cornale, Paolo, Renna, Manuela, Bianchi, Marcello, and Bigi, Daniele
- Published
- 2010
19. Characterization of the Italian sheep breed Cornella Bianca
- Author
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BIGI, DANIELE, A. Zanon, G. Perrotta, M. Blasi, RARE BREED INTARNATIONAL (RBI), NATIONAL INSTITUTE OF ANIMAL HISBANDRY (NIAH) VIETNAM, D. Bigi, A. Zanon, G. Perrotta, and M. Blasi
- Abstract
The Cornella Bianca (CO) is a native Italian ovine breed, belonging to the Apennines breed cluster. The last information about the state of this sheep population was from 1983, when about 2000-2500 animals where detected, mostly reared in the provinces of Bologna and Modena. A study, including population census, morfological, productive and genetic characterization of CO, has been recently carried out with the aim to characterize and preserve this autochthon breed. A total number of 750 animals, distributed in 16 different stocks, where detected, located in the provinces of Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara and Rovigo. Transhumance is already utilized by some shepherd. The presence of animals of another breed, Massese (MA), reared in the same herds with CO was very often detected. This last breed, specialized for milk production, has probably been utilized in the last decades to improve the milk productivity of CO. The study revealed that milk is the main production for CO, utilized for cheese-making. Linear measures of 49 animals were collected and these data show that the current CO population meets the breed standard. The evaluation of the genetic structure of CO was investigated using 15 microsatellites. The analyses where carried out on 31 CO individuals. Comparison with three other breeds belonging to the Apennines cluster, reared in neighbouring territories (35 Massese – MA, 29 Garfagnina Bianca – GA and 31 Zerasca – ZE) was studied. Observed and expected heterozygosity, mean number of alleles, F statistics, and Nei’s genetic standard distance (Ds) where calculated. The neighbour-joining tree topology was also obtained. A total of 140 alleles (from 7 to 16 alleles per microsatellite) were detected. Average heterozygosity was 0.693 in CO and ranged from 0.676 to 0.738 in the other three breeds. Gene differentiation coefficient (Fst) had an average value of 0.053. Standard Nei’s genetic distance values ranged from 0.132 between CO and MA and 0.271 between GA and ZE. In the Phylogenetic tree CO and MA form a separate cluster. These data confirm the introduction of MA rams in CO population. This study shows a strong decreasing in number of Cornella Bianca population in the last 25 years. Prosecution of the utilize of other breed for crossing could be very dangerous for the survival of this rare breed.
- Published
- 2008
20. Il recupero delle razze autoctone allontana il rischio di estinzione
- Author
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BIGI, DANIELE and D. Bigi
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BIODIVERSITÀ ,RAZZE AUTOCTONE ,SUINI - Abstract
All’inizio del secolo scorso erano numerose le razze suine allevate nel nostro Paese, descritte in modo accurato da Ettore Mascheroni (1927), anche se già dalla seconda metà dell’Ottocento iniziarono in Italia le importazioni di suini di razze inglesi, con l’intento di migliorare la produzione suinicola nazionale, iniziando quell’opera di sostituzione delle razze locali che porterà all’estinzione di molte popolazioni suine italiane e al drastico ridimensionamento di quelle sopravvissute. Fu lo zootecnico prof. Antonio Zanelli che per primo, per incarico del Ministero dell’Agricoltura, effettuò le prime importazioni di suini di razza Yorkshire, presso l’Istituto tecnico agrario di Reggio Emilia. Negli anni Venti nel Piemonte venivano descritte due razze, la Cavour, allevata sulla riva destra del Po che aveva come centro di allevamento la pianura e le colline dell’Astigiano, e la Garlasco che popolava la riva sinistra, concentrandosi in modo particolare nell’alto Vercellese e nella Lomellina. In Lombardia si era già quasi persa traccia della razza Lombarda o Milanese con i due ceppi Lodigiana e Bergamasca-Bresciana. In Emilia era ancora presente la razza Romagnola, mentre la Parmigiana o Reggiana, la Modenese e la Bolognese erano pressochè scomparse. Nel Friuli veniva poi allevata la Friulana, mentre nella Venezia Giulia erano presenti le razze Stiriana e Croata. Passando alle regioni del Centro, in Toscana erano ancora allevate le tre razze, Cinta, Cappuccia e Maremmana, la prima diffusa nel Senese, la seconda nell’Aretino e l’ultima nella Maremma toscana. In Umbria si allevava ancora la popolazione suina cosiddetta Perugina, suddivisa in due ceppi, il primo denominato “da macchia”, il secondo “ di collina e di pianura”. In Abruzzo e Molise c’era la razza Abruzzese e nel Lazio si incontrava la razza Romana, detta anche Maremmana o Macchialiola. Per quanto riguarda l’Italia meridionale in Campania era molto apprezzata la razza Casertana, in Puglia si parlava di razza Pugliese con la sottorazze del Gargano e delle Murge; in Basilicata c’era la razza Cavallina, diffusa anche in Calabria, dove però primeggiava la razza Calabrese. Infine anche nelle isole maggiori si erano selezionate le razze locali, Siciliana e Sarda. Di tutte le popolazioni suine citate dal Mascheroni nel 1927 ne rimangono attualmente solo sei: Romagnola, Cinta Senese, Casertana, Apulo-Calabrese, Nera Siciliana e Sarda. In questi ultimi anni si è assistito ad un nuovo interesse per le razze suine locali italiane e alcune di queste hanno registrato un deciso incremento numerico. Nell'articolo viene riportata sinteticamente la situazione attuale di tali razze. I dati sono aggiornati, ottenuti dalle associazioni allevatori o da indagini effettuate direttamente sul campo. Si fa anche riferimento alle diverse iniziative di tutela e valorizzazione di tali razze baste principalmente sulla promozione delle loro produzioni tipiche.
- Published
- 2008
21. Atlante delle razze autoctone italiane: Bovini, Equini, Ovicaprini, Suini allevati in Italia
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BIGI, DANIELE, A. Zanon, D. Bigi, and A. Zanon
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BIODIVERSITÀ ,RAZZE AUTOCTONE ,ETNOLOGIA ZOOTECNICA - Abstract
L’idea di scrivere questo libro è nata dalla constatazione che in Italia non esiste un testo recente sulla biodiversità zootecnica. Sono passati 25 anni dalla pubblicazione degli Atlanti prodotti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) sulle popolazioni bovine, ovine e caprine, e più di una decina dalla pubblicazione di quello sulle popolazioni equine e asinine. Al pari di una numerosissima produzione scientifica, tali pubblicazioni erano indirizzate ad un pubblico di addetti ai lavori ed hanno avuto una diffusione molto limitata, circoscritta alle Università e agli Enti di ricerca. Il volume rappresenta un efficace strumento di approfondimento per tutti coloro che operano nel settore zootecnico e può anche costituire un utile compendio per gli studenti delle Facoltà di Veterinaria, di Agraria e degli Istituti Tecnici Agrari, che affrontano studi di carattere zootecnico. Grazie all’immediatezza e alla facilità di consultazione, si rivolge anche a tutti coloro, che per motivi di studio o per semplice passione o interesse, sono attratti e incuriositi dal tema della biodiversità animale. La suddivisione del testo in schede, consente di accedere in modo semplice e agile alle informazioni. Le schede delle razze, inserite in ordine alfabetico, sono raggruppate per specie. Sono trattate tutte le razze autoctone, bovine, equine, asinine, ovine, caprine e suine allevate in Italia. Oltre alle razze autoctone sono state inserite anche poche razze a diffusione internazionale; alcune hanno un’importanza particolare perché utilizzate per il miglioramento genetico delle razze autoctone (è il caso degli equini), altre, per la loro grande diffusione nel nostro Paese, hanno determinato la parziale o totale sostituzione di molte razze autoctone e sono state anche utilizzate in passato per la produzione di meticci che hanno assunto una certa importanza nel panorama zootecnico nazionale (ciò riguarda prevalentemente le specie bovina e suina). In ogni scheda si trovano notizie sull’origine della razza e sulla sua diffusione e consistenza. Sono poi descritte le caratteristiche morfologiche, produttive e riproduttive. Vengono date anche informazioni sul sistema di allevamento utilizzato, e per ogni razza è riportato un giudizio sulle sue prospettive future. In ogni scheda è inserita una cartina geografica che indica la zona di attuale diffusione della razza. Fondamentale per un’opera di questo tipo è la parte fotografica e ogni scheda è corredata di una o più foto che consentono di interpretare meglio quanto riportato nella descrizione morfologica. Non mancano appositi box con indicazioni sulle produzioni tipiche legate alle diverse razze. Anche se a tale riguardo esistono numerosissime pubblicazioni, questo aspetto è stato inserito perché è parte integrante di un importante (ma spesso dimenticato) trinomio che comprende “area di allevamento, razza autoctona e produzione locale” e che, almeno in Italia, costituisce un vero e proprio sistema culturale da difendere con tenacia. Come detto precedentemente, non è infatti solo la valorizzazione produttiva ed economica delle le razze a rischio di estinzione che può invertirne la tendenza alla diminuzione numerica o all’estinzione, anche se, come si potrà constatare leggendo il libro, per molte di esse questo approccio ha comunque determinato effetti positivi. Infine, per ogni razza è stato inserito un box che riporta gli indirizzi e i numeri di telefono di associazioni, organizzazioni o singole persone che si occupano della razza e possono fungere da referenti per chi volesse ottenere maggiori informazioni.
- Published
- 2008
22. Mitochondrial DNA diversityof five Italian autochtonous donkey breeds
- Author
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M. Pellecchia, L. Colli, A. Verini Supplizi, L. Liotta, R. Negrini1, P. Ajmone Marsan, BIGI, DANIELE, ZAMBONELLI, PAOLO, M. Pellecchia, L. Colli, D. Bigi, P. Zambonelli, A. Verini Supplizi, L. Liotta, R. Negrini1, and P. Ajmone Marsan
- Subjects
ASINI ,BIODIVERSITÀ ,DNA MITOCONDRIALE - Published
- 2007
23. Reggiana e Modenese, razze da Parmigiano
- Author
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BIGI, DANIELE, ZAMBONELLI, PAOLO, D. Bigi, and P. Zambonelli
- Subjects
BIODIVERSITÀ ,BOVINO ,ZOOTECNIA ,LATTE - Published
- 2007
24. Razze zootecniche in pericolo di estinzione: la pecora Garfagnina Bianca
- Author
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BIGI, DANIELE and D. Bigi
- Subjects
BIODIVERSITÀ ,ZOOTECNIA ,OVINI - Published
- 2007
25. Razze zootecniche in pericolo di estinzione: il Cavallo del Ventasso
- Author
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BIGI, DANIELE and D. Bigi
- Subjects
BIODIVERSITÀ ,EQUINI ,ZOOTECNIA - Published
- 2007
26. Genetic characterization of the Ventasso Horse compared with other horse breeds reared in Italy by means of microsatellites
- Author
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BIGI, DANIELE, ZAMBONELLI, PAOLO, Perrotta G., Blasi M., Bigi D., Zambonelli P., Perrotta G., and Blasi M.
- Subjects
MICROSATELLITES ,GENETIC DIVERSITY ,ITALIAN HORSE BREEDS - Abstract
The Ventasso Horse (VH) is a native Italian breed selected for saddle, and its name comes from Mount Ventasso, located in the province of Reggio Emilia. According to the FAO, the small number of the VH population of about 300 individual, place the VH in the list of endangered breeds. Molecular characterization is an essential tool to developing an effective conservation program for VH. The evaluation of the genetic structure of VH was investigated using 12 microsatellites (HTG10, VHL20, HTG7, HTG4, AHT5, AHT4, HMS3, HMS6, HMS7, LEX03, HMS2, ASB2) including the 9 markers recommended for parentage testing by the International Society of Animal Genetics. The analyses were carried out on 118 VH individuals. Comparison with 11 other breeds reared in Italy (64 Anglo-Arab – AA, 202 Arab – AR, 46 Bardigiano - BA, 73 Haflinger - HF, 128 Italian Trotter - IT, 36 Lipizzan - LP, 50 Maremmano - MA, 42 Murgese - MU, 15 Sanfratellano - SA, 82 Rapid Heavy Draft - RD, 53 Thoroughbreed – TB) was studied. The GENEPOP and DISPAN software packages were used to calculate allele frequencies, average heterozygosity, Ht, Hs, Gst, genetic distances and phylogenetic trees. All microsatellites were polymorphic in VH and in the other breeds. A total of 124 alleles (from 6 to 19 alleles per microsatellite) were detected. Average heterozygosity was 0.745 in VH and ranged from 0.642 to 0.762 in the other breeds. Gene differentiation coefficient (Gst) had an average value of 0.097. Genetic distances were calculated using Nei’s standard genetic distance (Ds) and Nei’s genetic distance corrected for small samples (Da) using all markers but the sex-linked microsatellites LEX03. Phylogenetic trees constructed using Neighbour-joining method showed two clear separate clusters: the first includes the VH, AA and TB, the second contains the BA, HF and RD. This result is consistent with the studbook registrations reporting the use of AA stallions to improve VH breed in the last twenty years.
- Published
- 2006
27. The Italian FIRB pig project: analysis of gene expression profiles in pig to identify candidate genes useful for meat quality and production improvement
- Author
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RUSSO, VINCENZO, BIGI, DANIELE, DAVOLI, ROBERTA, FONTANESI, LUCA, ZAMBONELLI, PAOLO, Ajmone Marsan P., Castiglioni B., Stefanon B., Pilla F., Valentini A., Mariani P., Bernandi J., Crisà A., Dal Monego S., D'Andrea M., Fidotti M., Gorni C., Pagnacco G., Pallavicini A., Savarese M. C., Tramontana S., Russo V., Ajmone-Marsan P., Castiglioni B., Stefanon B., Pilla F., Valentini A., Mariani P., Bernandi J., Bigi D., Crisà A., Dal Monego S., D'Andrea M., Davoli R., Fidotti M., Fontanesi L., Gorni C., Pagnacco G., Pallavicini A., Savarese M.C., Tramontana S., and Zambonelli P.
- Subjects
PIG ,GENE EXPRESSION ,MEAT QUALITY ,CANDIDATE GENES - Published
- 2006
28. Mora Romagnola, le attuali esperienze sono positive
- Author
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ZAMBONELLI, PAOLO, BIGI, DANIELE, Zambonelli P., and Bigi D
- Subjects
RAZZE AUTOCTONE ,SUINO ,MORA ROMAGNOLA ,CONSANGUINEITÀ - Abstract
Analisi aggiornata dell'allevamento della razza suina autoctona italiana Mora Romagnola. Indicazioni sulle strategie selettive necessarie per mantenere un accettabile livello di consanguineità in questa razza a ridotta consistenza numerica.
- Published
- 2006
29. Maternal lineages of Ventasso Horse detected by mitochondrial D-loop sequence analysis
- Author
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ZAMBONELLI, PAOLO, BIGI, DANIELE, Zambonelli P., and Bigi D.
- Subjects
GENETIC DIVERSITY ,ITALIAN HORSE BREEDS ,MITOCHONDRIAL DNA - Abstract
The Ventasso Horse (VH) is a native Italian breed selected for saddle, and its name comes from Mount Ventasso, located in the province of Reggio Emilia. According to FAO, the small number of the VH population, of about 300 individuals, place the VH in the list of endangered breeds. During the XX Century, Maremmano and Lipizzan stallions were used to improve VH but no information about the introduction of mares is reported. The sequence analysis of hypervariable region of mitochondrial DNA D-loop is the ideal tools to detect maternal lineages present in this breed today. Samples of 46 VH individuals having different mothers were collected. Total DNA was extracted from hair roots. A 752 nt fragment of the D-loop region was amplified (nucleotides 15,339-16,090 of the reference sequence X79547). The amplified product was sequenced on both strands obtaining a 667 nt sequence (15,372-16,039). The sequences were aligned with MultAlin software. A total of 43 mutation spots, of which 20 showed high frequency, were detected. On the whole, 21 haplotypes were observed. VH sequences were compared with 480 horse mitochondrial D-loop DNA sequences retrieved from GenBank, representing a subset of 1,249 sequences found (March, 2006). Sequences longer than 300 nt where chosen. We also decided to include sequences belonging to all breeds present in the database. Furthermore, an Equus asinus sequence (accession No X97337) was included as outgroup for phylogeny studies. On the whole 99 horse breeds were compared with VH, using a sequence of 254 nt (15,487-15,740) common to all considered samples. With this shorter sequence only 14 out of 20 of the most represented mutation spots were considered. Multiple alignments and phylogeny construction were carried out with Mega 3.1 software. Dendrograms were obtained using Neighbour-Joining procedure with 1,000 bootstrap resampling. This analysis reveals a group of 19 out of 46 VH samples showing an unique haplotype not found in the other sequences considered.
- Published
- 2006
30. Towards the integration of SNP allele frequency estimation and microsatellite data in a selective milk DNA pooling experiment designed to identify QTL in dairy cattle
- Author
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FONTANESI, LUCA, SCOTTI, EMILIO, TAZZOLI, MARCO, ZAMBONELLI, PAOLO, DALL'OLIO, STEFANIA, BIGI, DANIELE, DAVOLI, ROBERTA, RUSSO, VINCENZO, Dolezal M., Lipkin E., Soller M., Fontanesi L., Scotti E., Tazzoli M., Zambonelli P., Dall'Olio S., Bigi D., Dolezal M., Lipkin E., Soller M., Davoli R., and Russo V.
- Subjects
ALLELE FREQUENCY ,SNP ,QTL MAP ,SELECTIVE MILK DNA POOLING ,ITALIAN HOLSTEIN FRIESIAN BREED - Published
- 2006
31. ANALYSIS OF BOVINE CHROMOSOME 20 FOR QTL AFFECTING MILK PRODUCTION AND REPRODUCTIVE TRAITS APPLYING A SELECTIVE MILK DNA POOLING STRATEGY IN THE ITALIAN HOLSTEIN POPULATION
- Author
-
FONTANESI, LUCA, RUSSO, VINCENZO, SCOTTI, EMILIO, ZAMBONELLI, PAOLO, DALL'OLIO, STEFANIA, BIGI, DANIELE, DAVOLI, ROBERTA, Canavesi F., Lipkin E., Soller M., Fontanesi L., Russo V., Scotti E., Zambonelli P., Dall'Olio S., Bigi D., Canavesi F., Lipkin E., Soller M., and Davoli R.
- Subjects
GROWTH HORMONE RECEPTOR ,QTL ,MICROSATELLITES ,food and beverages ,ITALIAN HOLSTEIN FRIESIAN BREED ,BOVINE CHROMOSOME 20 - Abstract
Bovine chromosome 20 was screened to identify QTL for milk yield (MY), protein percentage (PP), protein yield (PY), fat yield (FY), fat percentage (FP), milk somatic cell count (MSCC), calving difficulties and perinatal mortality using a daughter design and a selective milk DNA pooling approach in the Italian Holstein breed. The results may confirm, even if indirectly, the effect of the growth hormone receptor (GHR) F279Y mutation on PP, FP and correlated traits. Other two putative QTL affecting PP, two affecting MY (as well as PY and FY) and MSCC, and two affecting reproductive traits have been identified.
- Published
- 2006
32. Isolation of differentially expressed genes related with ham saltino loss in Italian heavy pig
- Author
-
RUSSO, VINCENZO, BIGI, DANIELE, ZAMBONELLI, PAOLO, Colombo M., Russo V., Bigi D., Zambonelli P., and Colombo M.
- Subjects
PIG ,DIFFERENTIAL DISPLAY ,SALTING LOSS ,DNA ,META QUALITY - Abstract
We used Fluoro Differential Display (FDD) technique to search candidate genes for salting loss (SL) ham in Italian heavy pig. A group of 277 Large White pigs, 183 females and 94 castrated males were slaughtered. Four unrelated animals (2 females and 2 castrated males) with the lowest SL index, and 4 with the highest SL index were selected. Total RNA was extracted from a sample of semitendinosus muscle of each animal and collected in two pools, one for each group of pigs. The FDD protocol, utilized to identify differentially expressed genes between the two groups, gave fingerprints composed of about 50 well distinct bands in the size range of 200-1500 bp. On the whole about 5000 different cDNAs fragments were separated and analysed. Among these bands, we found 12 strongly differentially–expressed bands, always over expressed on the pool with the highest weight loss. The DNA extracted from the bands was sequenced and similarity was found to 6 known genes, to 4 gene with an uncharacterized function, and to one L1 interspersed element. Four of these genes, Sarcolipin (SLN), Triadin (TRDN), Titin (TTN) and Down syndrome critical region 1 (DSCR1) are mostly expressed in the skeletal and cardiac muscle and could be involved in the determination of meat quality in pigs. Before to consider these genes for association studies, these results needs to be validated by an alternative method of evaluation of gene expression.
- Published
- 2005
33. Razze zootecniche in pericolo di estinzione: la bovina Reggiana
- Author
-
BIGI, DANIELE and Bigi D.
- Subjects
BOVINO ,RAZZA REGGIANA ,PARMIGIANO REGGIANO ,LATTE - Abstract
Analisi aggiornata riguardante lo stato dell'allevamento ella bovina Reggiana, razza autoctona italiana utilizzata per la produzione del Parmigiano Reggiano.
- Published
- 2005
34. The BovMAS: Analysis of BTA14 for QTL influencing milk yeld, milk composition and health traits in the Italian Holstein-Friesian cattle breed
- Author
-
FONTANESI, LUCA, SCOTTI, EMILIO, ZAMBONELLI, PAOLO, DALL'OLIO, STEFANIA, BIGI, DANIELE, DAVOLI, ROBERTA, RUSSO, VINCENZO, Pecorari D., Dolezal M., Lipkin E., Soller M., Fontanesi L., Scotti E., Pecorari D., Dolezal M., Zambonelli P., Dall’Olio S., Bigi D., Davoli R., Lipkin E., Soller M., and Russo V.
- Subjects
MILK YELD ,QTL ,food and beverages ,BOVINE ,DNA ,reproductive and urinary physiology ,MILK PROTEIN - Abstract
Bovine chromosome 14 (BTA14) was scanned for QTL affecting milk yield, protein percentage and yield, fat percentage and yield and somatic cell count. Selective milk DNA pooling strategy was applied in a daughter design for eight Holstein-Friesian sires. For each sire-trait combination, milk pools were constructed comprising ~200 best or worst daughters ranked by their EBV or DYD. The sires were genotyped for 16 microsatellites covering BTA14, for the A232K and VNTR mutations at the DGAT1 locus and for a SNP of the tyroglobulin gene. The milk pools were genotyped at the microsatellites heterozygous in their sire. Shadow corrected estimates of allele frequencies were calculated and differences in sire allele frequencies between high and low pools were computed. An adjusted false discovery rate was applied to calculate chromosome-wide significant levels and the data were analysed using an approximate interval mapping procedure. The results indicate the presence of one/more QTL at the centromeric end affecting most traits and one/more putative QTL in the middle-distal part influencing mainly protein percentage.
- Published
- 2005
35. The BovMAS Consortium: Mapping QTL for milk yield and protein percentage in Italian Holstein-Friesian dairy cattle by selective DNA pooling of milk samples
- Author
-
RUSSO, VINCENZO, FONTANESI, LUCA, ZAMBONELLI, PAOLO, DALL'OLIO, STEFANIA, BIGI, DANIELE, SCOTTI, EMILIO, PECORARI, DANIELA, DAVOLI, ROBERTA, Blasi M., Motovalian M., Lanza A., Canavesi F., Lipkin E., Soller M., Russo V., Fontanesi L., Zambonelli P., Dall'Olio S., Bigi D., Scotti E., Pecorari D., Blasi M., Motovalian M., Lanza A., Canavesi F., Lipkin E., Soller M., and Davoli R.
- Subjects
SELECTIVE DNA POOLING ,QTL ,MILK YELD, PROTEIN PERCENTAGE ,ITALIAN HOLSTEIN FRIESIAN ,DAIRY CATTLE - Published
- 2004
36. Il rilancio delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini e avicoli: la situazione delle razze storiche dell’Emilia Romagna
- Author
-
BIGI, DANIELE, STANZANI G., BIGI D., and STANZANI G.
- Published
- 2004
37. Razze zootecniche in pericolo di estinzione: la bovina Modenese
- Author
-
BIGI, DANIELE and BIGI D.
- Published
- 2004
38. Il suino ripopola l’appennino
- Author
-
STANZANI G., BIGI, DANIELE, STANZANI G., and BIGI D.
- Published
- 2004
39. 'Improving text comprehension in ESL learners: a multichannel approach'
- Author
-
Daniele Bigi, Federica Ferrari, Mariangela Picciuolo, Ferrari, Federica, Picciuolo, Mariangela, and Bigi, Daniele
- Subjects
050101 languages & linguistics ,Linguistics and Language ,05 social sciences ,Perspective (graphical) ,050301 education ,Multisensory technique ,Subject (documents) ,Language and Linguistics ,Linguistics ,Education ,Text comprehension ,Multichannel approach ,ComputerApplications_MISCELLANEOUS ,reading strategie ,0501 psychology and cognitive sciences ,Language awarene ,Second language learning ,Psychology ,0503 education ,On Language - Abstract
Purpose: This paper is a proposal for improving ESL text comprehension by merging a multimodal perspective on language (Kress, 2005) with an integrated psychological (or ‘metacognitive’) approach to language learning and awareness (Fairclough, 1992, p. 1). Design: A multichannel approach is presented, based on two strategies: a main ‘multichannel’ strategy for reading the text, which focuses on the assessment of the visual, auditory, cognitive and kinaesthetic/emotional channels and relative functions, and a corollary one, specifically dedicated to implementing the cognitive function. Methodology/ Approach: The approach has been extensively applied in university-level English classes (Reggio Emilia, Parma, Bologna University) using a ‘multichannel test’ based on students’ feedback to explore the effectiveness of the method. In this paper, a case study is offered: data have been collected with specific reference to the University of Bologna, A. Y. 2017/18 and 2018/2019. Originality/Value: Evidence suggests that further and diversified applications promise an empowerment of the approach and of its impact on ELT as well as on students’ awareness and satisfaction.
- Published
- 2022
40. Analysis of Polycerate Mutants Reveals the Evolutionary Co-option of HOXD1 for Horn Patterning in Bovidae
- Author
-
Daniele Bigi, Fiona Menzi, Slim Ben Jemaa, Marie-Christine Deloche, Aurélien Capitan, Johannes A. Lenstra, Marina Naval-Sanchez, Ivica Medugorac, Nathalie Hirter, Gwenola Tosser-Klopp, Diane Esquerre, Coralie M. Reich, Julia M. Paris, Rose-Marie Arbogast, Amandine Blin, Abdelhak Boukadiri, Aurélie Hintermann, Julie Rivière, Denis Duboule, Raphaël Cornette, Cécile Donnadieu, Marie-Dominique Wandhammer, Gjoko Bunevski, Louisa Gidney, Michael Stache, Isabelle Palhiere, Renate Schafberg, James Kijas, Claude Guintard, Joséphine Lesur, Jozsef Zakany, Rachel Rupp, Noelle E. Cockett, John Hedges, Ashleigh Haruda, Philippe Bardou, Olivier Putelat, Tracy Hadfield, Alain Pinton, Ockert Greyvenstein, Aurélie Allais-Bonnet, Este Van Marle-Koster, Eric Pailhoux, Coralie Danchin-Burge, David G. Riley, Cécile Grohs, Benjamin J. Hayes, Cord Drögemüller, Allice, Biologie de la Reproduction, Environnement, Epigénétique & Développement (BREED), Université Paris-Saclay-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE)-École nationale vétérinaire d'Alfort (ENVA)-Université de Versailles Saint-Quentin-en-Yvelines (UVSQ), Institut de Systématique, Evolution, Biodiversité (ISYEB ), Muséum national d'Histoire naturelle (MNHN)-École pratique des hautes études (EPHE), Université Paris sciences et lettres (PSL)-Université Paris sciences et lettres (PSL)-Sorbonne Université (SU)-Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS)-Université des Antilles (UA), Génétique Physiologie et Systèmes d'Elevage (GenPhySE ), Ecole Nationale Vétérinaire de Toulouse (ENVT), Institut National Polytechnique (Toulouse) (Toulouse INP), Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Institut National Polytechnique (Toulouse) (Toulouse INP), Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-École nationale supérieure agronomique de Toulouse [ENSAT]-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE), Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation [Canberra] (CSIRO), École nationale supérieure agronomique de Toulouse [ENSAT]-Institut National de la Recherche Agronomique (INRA)-Ecole Nationale Vétérinaire de Toulouse (ENVT), Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées, Martin-Luther-University Halle-Wittenberg, Génétique Animale et Biologie Intégrative (GABI), Université Paris-Saclay-AgroParisTech-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE), University of Geneva [Switzerland], University of Bologna, Ludwig Maximilian University [Munich] (LMU), Archéologie d'Alsace, Archéologie et histoire ancienne : Méditerranée - Europe (ARCHIMEDE), Université de Haute-Alsace (UHA) Mulhouse - Colmar (Université de Haute-Alsace (UHA))-Ministère de la Culture et de la Communication (MCC)-Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS)-Université de Strasbourg (UNISTRA), Texas A&M University [College Station], Utah State University (USU), Université de Carthage - University of Carthage, Ss. Cyril and Methodius University in Skopje, University of Bern, Manx Text, Manx Loaghtan Sheep Breeders (MLSBG), Utrecht University [Utrecht], Rent a Peasant, Archéozoologie, archéobotanique : sociétés, pratiques et environnements (AASPE), Muséum national d'Histoire naturelle (MNHN)-Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), Musée Zoologique de Strasbourg, Ecole Nationale Vétérinaire, Agroalimentaire et de l'alimentation Nantes-Atlantique (ONIRIS), Acquisition et Analyse de Données pour l'Histoire naturelle (2AD), MICrobiologie de l'ALImentation au Service de la Santé (MICALIS), AgroParisTech-Université Paris-Saclay-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE), Génome et Transcriptome - Plateforme Génomique ( GeT-PlaGe), Plateforme Génome & Transcriptome (GET), Génopole Toulouse Midi-Pyrénées [Auzeville] (GENOTOUL), Institut National des Sciences Appliquées - Toulouse (INSA Toulouse), Institut National des Sciences Appliquées (INSA)-Institut National des Sciences Appliquées (INSA)-Université Toulouse III - Paul Sabatier (UT3), Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Ecole Nationale Vétérinaire de Toulouse (ENVT), Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (INSERM)-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE)-Institut National des Sciences Appliquées - Toulouse (INSA Toulouse), Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (INSERM)-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE)-Génopole Toulouse Midi-Pyrénées [Auzeville] (GENOTOUL), Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (INSERM)-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE)-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE), Institut de l'élevage (IDELE), Agriculture Victoria (AgriBio), Tshwane University of Technology [Pretoria] (TUT), Queensland Alliance for Agriculture and Food Innovation (QAAFI), University of Queensland [Brisbane], CSIRO Agriculture and Food (CSIRO), Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), Collège de France (CdF (institution)), Allais-Bonnet, Aurélie, Hintermann, Aurélie, Deloche, Marie-Christine, Cornette, Raphaël, Bardou, Philippe, Naval-Sanchez, Marina, Pinton, Alain, Haruda, Ashleigh, Grohs, Cécile, Zakany, Jozsef, Bigi, Daniele, Medugorac, Ivica, Putelat, Olivier, Greyvenstein, Ockert, Hadfield, Tracy, Jemaa, Slim Ben, Bunevski, Gjoko, Menzi, Fiona, Hirter, Nathalie, Paris, Julia M, Hedges, John, Palhiere, Isabelle, Rupp, Rachel, Lenstra, Johannes A, Gidney, Louisa, Lesur, Joséphine, Schafberg, Renate, Stache, Michael, Wandhammer, Marie-Dominique, Arbogast, Rose-Marie, Guintard, Claude, Blin, Amandine, Boukadiri, Abdelhak, Rivière, Julie, Esquerré, Diane, Donnadieu, Cécile, Danchin-Burge, Coralie, Reich, Coralie M, Riley, David G, Marle-Koster, Este van, Cockett, Noelle, Hayes, Benjamin J, Drögemüller, Cord, Kijas, Jame, Pailhoux, Eric, Tosser-Klopp, Gwenola, Duboule, Deni, Capitan, Aurélien, École nationale vétérinaire d'Alfort (ENVA)-Université de Versailles Saint-Quentin-en-Yvelines (UVSQ)-Université Paris-Saclay-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE), Université de Strasbourg (UNISTRA)-Université de Haute-Alsace (UHA) Mulhouse - Colmar (Université de Haute-Alsace (UHA))-Ministère de la Culture et de la Communication (MCC)-Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS)-Muséum national d'Histoire naturelle (MNHN), Université Toulouse III - Paul Sabatier (UT3), Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale (INSERM)-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE)-Université Toulouse III - Paul Sabatier (UT3), École nationale vétérinaire - Alfort (ENVA)-Université de Versailles Saint-Quentin-en-Yvelines (UVSQ)-Université Paris-Saclay-Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE), Institut National de la Recherche Agronomique (INRA)-Ecole Nationale Vétérinaire de Toulouse (ENVT), Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-Université Fédérale Toulouse Midi-Pyrénées-École nationale supérieure agronomique de Toulouse [ENSAT], Université de Genève = University of Geneva (UNIGE), University of Bologna/Università di Bologna, Ss. Cyril and Methodius University in Skopje (UKIM), École nationale vétérinaire, agroalimentaire et de l'alimentation Nantes-Atlantique (ONIRIS), and Collège de France - Chaire internationale Évolution des génomes et développement
- Subjects
0106 biological sciences ,Male ,co-option ,translocation ,AcademicSubjects/SCI01180 ,regulatory mutation ,01 natural sciences ,Hox genes ,Hox gene ,genes ,610 Medicine & health ,Bilateria ,time ,Horns ,0303 health sciences ,biology ,Ecology ,630 Agriculture ,Goats ,[SDV.BDD.EO] Life Sciences [q-bio]/Development Biology/Embryology and Organogenesis ,Gene Expression Regulation, Developmental ,alignment ,Morphogenetic field ,Biological Evolution ,[SDV.BDD.MOR] Life Sciences [q-bio]/Development Biology/Morphogenesis ,590 Animals (Zoology) ,Haploinsufficiency ,transcription ,Biometry ,Evolution ,growth ,Locus (genetics) ,Mice, Transgenic ,[SDV.GEN.GA] Life Sciences [q-bio]/Genetics/Animal genetics ,010603 evolutionary biology ,03 medical and health sciences ,goat and sheep genomics ,Behavior and Systematics ,framework ,Genetics ,Animals ,Allele ,Gene ,Molecular Biology ,Discoveries ,Ecology, Evolution, Behavior and Systematics ,030304 developmental biology ,Homeodomain Proteins ,locus ,Sheep ,Horn (anatomy) ,AcademicSubjects/SCI01130 ,[SDV.BDD.MOR]Life Sciences [q-bio]/Development Biology/Morphogenesis ,sequence ,biology.organism_classification ,[SDV.GEN.GA]Life Sciences [q-bio]/Genetics/Animal genetics ,[SDV.BDD.EO]Life Sciences [q-bio]/Development Biology/Embryology and Organogenesis ,Evolutionary biology ,Mutation ,genome-wide association ,570 Life sciences ,goat and sheep genomic - Abstract
In the course of evolution, pecorans (i.e., higher ruminants) developed a remarkable diversity of osseous cranial appendages, collectively referred to as “headgear,” which likely share the same origin and genetic basis. However, the nature and function of the genetic determinants underlying their number and position remain elusive. Jacob and other rare populations of sheep and goats are characterized by polyceraty, the presence of more than two horns. Here, we characterize distinct POLYCERATE alleles in each species, both associated with defective HOXD1 function. We show that haploinsufficiency at this locus results in the splitting of horn bud primordia, likely following the abnormal extension of an initial morphogenetic field. These results highlight the key role played by this gene in headgear patterning and illustrate the evolutionary co-option of a gene involved in the early development of bilateria to properly fix the position and number of these distinctive organs of Bovidae.
- Published
- 2021
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41. Lamb meat traceability: The case of Sambucana sheep
- Author
-
Alfredo Pauciullo, Liliana Di Stasio, Emiliano Lasagna, Daniele Bigi, Piergiovanni Piatti, Edoardo Fontanella, Stefano Costa, Di Stasio, Liliana, Piatti, Piergiovanni, Fontanella, Edoardo, Testa, Stefano, Bigi, Daniele, Lasagna, Emiliano, and Pauciullo, Alfredo
- Subjects
0106 biological sciences ,Meat ,Sheep ,Traceability ,Computer science ,business.industry ,Genetic traceability ,0402 animal and dairy science ,04 agricultural and veterinary sciences ,Certification ,Registered trademark ,040201 dairy & animal science ,010603 evolutionary biology ,01 natural sciences ,Biotechnology ,Product certification ,Food Animals ,Genetic traceability, Meat, Sheep, Sambucana breed ,Animal Science and Zoology ,Sambucana breed ,business - Abstract
Genetic traceability has a key role in the product certification, but it is rarely implemented in sheep so far, especially in the fresh meat sector. In this study, the case of the Sambucana sheep is analysed with the aim of developing a genetic system able to certify the origin of its traditional product, the Sambucano lamb, protected by a registered trademark. A set of 14 microsatellite markers was identified as an efficient tool to genetically discriminate the Sambucana sheep from other breeds potentially involved in mislabelling and to allow for an effective allocation test of meat cuts labelled as ‘Guaranteed Sambucano lamb’. The paternity test proved to be an additional means to improve the reliability of the control. The traceability system here described is easy to implement in local minor sheep breeds and is recommended in the framework of meat certification.
- Published
- 2017
Catalog
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