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The contribution offers historical, legislative, and mapping elements of initiatives to contrast educational poverty within the decentralization processes in the national context. The roles of the Ministry of Education in its action as central coordinator and of peripheral bodies, including the Regional School Offices (USR), are part of the analysis. Specific attention is paid to the role of the Regions and organizations delegated by governments in the implementation of initiatives to combat educational poverty within the difficult decentralization processes implemented in the country. Main results underline the need to strengthen the role of peripheral entities to allow greater effectiveness in the calibration of interventions.

Increasing attention has been paid to the vertical and horizontal dimensions of education in recent years. The vertical dimension refers to the decentralization of powers towards intermediate public and non-public organizations. The horizontal dimension refers to school managers’ and teachers’ power to create school networks and peer relations among schools. National and supranational governing bodies, based on the increasing legitimacy of polycentrism in assessment measures, are adapting their approach to a decentralized decision-making process, creating a link between local and core systems. Focusing on a specific study of decentralization in Italy, a review of the main laws and directions regulating the evaluation system will be introduced to describe the main actions implemented at a decentralized level to support schools in the process of self-assessment and improvement. Specific attention is paid to the definition of the objects and main activities of funded projects, enabling us to identify the main areas of attention in schools in reference to the outcomes, processes and main activities developed in the field. The documentary analysis of both web portals and funded projects shows the complexity of the improvement process due to the articulated ways in which schools proposed it.

Increasing attention has been paid to the vertical and horizontal dimensions of education in recent years. The vertical dimension refers to the decentralization of powers towards intermediate public and non-public organizations. The horizontal dimension refers to school managers’ and teachers’ power to create school networks and peer relations among schools. National and supranational governing bodies, based on the increasing legitimacy of polycentrism in assessment measures, are adapting their approach to a decentralized decision-making process, creating a link between local and core systems. Focusing on a specific study of decentralization in Italy, a review of the main laws and directions regulating the evaluation system will be introduced to describe the main actions implemented at a decentralized level to support schools in the process of self-assessment and improvement. Specific attention is paid to the definition of the objects and main activities of funded projects, enabling us to identify the main areas of attention in schools in reference to the outcomes, processes and main activities developed in the field. The documentary analysis of both web portals and funded projects shows the complexity of the improvement process due to the articulated ways in which schools proposed it.

I sistemi di istruzione di molti paesi prestano oggi una crescente attenzione alle dimensioni verticali e orizzontali negli approcci alla valutazione. L’attenzione alla dimensione verticale si concretizza nel processo di decentralizzazione delle competenze verso organizzazioni statali e non statali. La dimensione orizzontale si focalizza prevalentemente sulla capacità dei singoli dirigenti scolastici e insegnanti nel saper attivare reti di scuole e scambi alla pari tra scuole. Il principale obiettivo di questo contributo è quello di offrire una panoramica sullo stato dei processi di decentramento dell’istruzione in atto nel paese, con specifico riferimento alle azioni di autovalutazione e al miglioramento per le scuole messe in campo dagli Uffici Scolastici Regionali e dalle reti di scuole ossia quei centri decisionali intermedi che si collocano tra il sistema di istruzione più centralizzato e le istituzioni scolastiche. Nel fare ciò, verrà presentata una rassegna ragionata delle principali normative che regolano il sistema di valutazione, e verranno individuate le principali azioni messe in campo a livello decentrato per sostenere ed accompagnare le scuole nel processo di autovalutazione e miglioramento. Il metodo adottato è di tipo documentario con approfondimenti di tipo qualitativo e quantitativo e si basa su due fonti di dati principali: una prima fonte è rappresentata dalla raccolta sistematica delle informazioni pubblicate sui portali web istituzionali degli uffici scolatici regionali. Una seconda base di dati è offerta dai documenti raccolti dal MIUR a seguito del processo di rendicontazione del 435/2015, il quale ha messo a disposizione un finanziamento alle scuole e alle reti di scuole al fine di implementare le azioni per il miglioramento. Una specifica attenzione è rivolta, nel contributo, alla definizione dell’oggetto e delle principali attività dei progetti finanziati; ciò ha consentito l’identificazione dei principali ambiti di attenzione delle scuole

I sistemi di istruzione di molti paesi prestano oggi una crescente attenzione alle dimensioni verticali e orizzontali negli approcci alla valutazione. L’attenzione alla dimensione verticale si concretizza nel processo di decentralizzazione delle competenze verso organizzazioni statali e non statali. La dimensione orizzontale si focalizza prevalentemente sulla capacità dei singoli dirigenti scolastici e insegnanti nel saper attivare reti di scuole e scambi alla pari tra scuole. Il principale obiettivo di questo contributo è quello di offrire una panoramica sullo stato dei processi di decentramento dell’istruzione in atto nel paese, con specifico riferimento alle azioni di autovalutazione e al miglioramento per le scuole messe in campo dagli Uffici Scolastici Regionali e dalle reti di scuole ossia quei centri decisionali intermedi che si collocano tra il sistema di istruzione più centralizzato e le istituzioni scolastiche. Nel fare ciò, verrà presentata una rassegna ragionata delle principali normative che regolano il sistema di valutazione, e verranno individuate le principali azioni messe in campo a livello decentrato per sostenere ed accompagnare le scuole nel processo di autovalutazione e miglioramento. Il metodo adottato è di tipo documentario con approfondimenti di tipo qualitativo e quantitativo e si basa su due fonti di dati principali: una prima fonte è rappresentata dalla raccolta sistematica delle informazioni pubblicate sui portali web istituzionali degli uffici scolatici regionali. Una seconda base di dati è offerta dai documenti raccolti dal MIUR a seguito del processo di rendicontazione del 435/2015, il quale ha messo a disposizione un finanziamento alle scuole e alle reti di scuole al fine di implementare le azioni per il miglioramento. Una specifica attenzione è rivolta, nel contributo, alla definizione dell’oggetto e delle principali attività dei progetti finanziati; ciò ha consentito l’identificazione dei principali ambiti di attenzione d

La connaissance du secteur informel est un enjeu primordial pour la politique économique. La mesure de sa part dans l’emploi urbain doit donc être réalisée avec le plus grand soin. Les enquêtes 1-2-3 du projet PARSTAT permettent de distinguer les unités de production informelles selon la définition établie par le 15ème Congrès International des Statisticiens du Travail de 1993. Cependant, la non-réponse partielle rend plus difficile une mesure non biaisée des taux d’emplois dans le secteur informel. Le travail présenté ici a pour but de tester la sensibilité de ces taux au traitement de la non-réponse. Il est basé sur des méthodes d’imputation économétrique qui nécessitent une modélisation de la non-réponse et de la réponse renseignée. La répétition de 500 procédures d’imputation permet d’attester la robustesse des résultats obtenus. Les atouts majeurs de la méthode économétrique sont le gain de temps, la moins grande dépendance des résultats de l’imputation au statisticien qui l’opère, et la prise en compte d’effets toutes choses égales par ailleurs. Dans le cas présent, l’imputation économétrique permet de confirmer les différences de taux d’emploi dans le secteur informel entre les capitales, mais identifie une surestimation significative des taux publiés dans 4 villes sur 7.