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Unviajeúnico, através de un centenar deobjetos, quenostransporta amúltiples,fascinantes y a menudoignoradashazañasfemeninas. «Caprichoso, divertido e ingenioso. El libro de Annabelle Hirsch es como una búsqueda del tesoro a través de la historia, la cultura, la política, la moda y el arte». AndreaWulf, autora deLa invención de la naturaleza yMagníficos rebeldes Tienes en las manos una historia olvidada. No se trata de una historia amplia, definitiva y exhaustiva del mundo, sino algo más sosegado, más íntimo y particular: un viaje único, a través de un centenar de objetos que nos transportan a múltiples, fascinantes y a menudo ignoradas hazañas femeninas. Con una prosa delicada y magnética, cosida a través de un sinfín de anécdotas trepidantes, Annabelle Hirsch despliega a una gran selección de mujeres (y sus pertenencias) que, en el fondo, es una inmejorable excusa para desvelar los pensamientos y sentimientos cotidianos de todo un género. El resultado es una historia alternativa, íntima y conmovedora, de la humanidad.Una estatua de Hatshepsut, un consolador de cristal del siglo xvi, una máquina de escribir Remington, un bolígrafo que perteneció a Greta Garbo, un Tupperware o un broche de Hannah Arendt explican la evolución del rol (y el poder) femenino desde las sociedades prehistóricas hasta hoy. Cosas demujeres desmonta todo lo que que creemos saber de nuestro pasado para demostrar que, en sus facetas más desconocidas y domésticas, este ha sido tan complejo y fascinante como las mujeres que lo poblaron. La crítica ha dicho: «Una imagen rica y subversiva de la historia. Muchísimos lectores encontrarán algo nuevo». Financial Times «Un recordatorio, para que no lo olvidemos, de que las mujeres son y han sido siempre, en silencio o a gritos, en la periferia o en el centro del escenario, el motor, el pegamento, la inspiración detrás de todo». Gillian Anderson «Me ha encantado este libro. Las dotes de observación íntima de Hirsch convierten ese mundo en un registro vivo y apasionante de todo aquello con lo que hemos luchado». Olivia Colman «Un fantástico gabinete de curiosidades que replantea el papel de la mujer en la historia. Educativo, divertido... ¡una gozada!». Leïla Slimani

Professor Major's aim in these articles has been to stimulate new assessments of the political, constitutional and social history of France in the 15th - 17th centuries. The first group examines the nature of the Renaissance monarchy, its strengths and its weaknesses and lack of effective controls. The next group explores the issue of why the Estates General, and some of the provincial estates, failed to develop in France, in marked contrast to the triumph of representative government in England. Finally, the author turns to the question of how the nobles succeeded in remaining the dominant social class. On the one hand, he traces the evolution of a patron-client relationship which compensated for the decay of the feudal ties of the Middle Ages; on the other, he challenges assumptions made of a decline in nobles'incomes, and contends that, so long as they held on to their lands and could escape the depredations of war, for most of the period they actually benefited from a marked increase in real income.

“History is being made every day by the men and women”, la storia viene fatta ogni giorno dagli uomini e dalle donne, diceva John Fitzgerald Kennedy. E questo è lo spirito dell'opera, che ricostruisce una sorta di “calendario civile” quotidiano, da gennaio a dicembre, in cui si snodano grandi e piccoli episodi dell'età contemporanea, alcuni più noti, altri che forse sarebbero destinati all'oblio. All'interno, momenti di hard power e di soft power si susseguono e si alternano, come accade quotidianamente: l'“alta” politica, la diplomazia, i governi, le guerre e le rivoluzioni insieme alla musica, lo sport, i libri, il cinema e la televisione, la cultura, i fatti di cronaca che hanno contribuito a costruire il presente e a formare l'opinione pubblica. Un sunto dello “spettacolo delle attività umane”, come lo definì Marc Bloch. Attraverso queste storie emergono, giorno per giorno, i grandi sentimenti, gli ideali, le speranze, i successi e le sconfitte delle persone che hanno avuto un ruolo o sono state un riferimento per più generazioni, insieme alle contraddizioni, le ambiguità e gli incontri e scontri che hanno segnato il Novecento, un secolo lungo e per molti aspetti non ancora terminato. I giorni, insomma, che hanno costruito il nostro presente.

The book presents the life of Louis Wolowski (1810–1876). Born into a family of Frankist Jews in Warsaw, Wolowski participated in the Polish insurrection of 1830–1831 and later settled in France. Specializing in political economy, Wolowski became a professor at the prestigious Conservatoire des Arts et Métiers at the age of 29 and a member of the Academy in 1855. In 1852 he founded Crédit Foncier, one of the most important French banks and actively participated in the banking revolution of the second half of the 19th century. He also had a political career. Wolowski served as a deputy and from 1875, a life senator. Representing the liberal center of the French political scene, he played a crucial role in the establishment of the Republic in France.

Rai Uno, previsioni del tempo, 31 dicembre del 1984. Il colonnello Andrea Baroni annuncia un'anomala ondata di freddo per l'Italia dovuta'a uno stratosferico riscaldamento polare'. Fra il 3 e il 4 gennaio comincia a nevicare sull'Isola d'Elba, Ischia e gran parte della Sardegna. Due giorni più tardi Piazza San Pietro è coperta di bianco. A Foggia il termometro scende a 10 gradi sotto lo zero. Nelle città del Nord ha inizio una nevicata che provoca una paralisi senza precedenti. Questo'inverno del secolo'ha generato una poderosa macchina del ricordo, diventando fonte d'ispirazione per romanzi, opere teatrali, canzoni e opere fotografiche, ma ha anche nascosto le difficoltà dell'Italia del tempo: corruzione, terrorismo, crisi economica e disoccupazione. Il passato è stato frammentato, con alcune memorie conservate mentre altre sono sprofondate nell'oblio. Arnaldo Greco e Pasquale Palmieri provano a raccontare questa Italia che, sotto la neve, sembra mettere in pausa la sua corsa verso la modernità.