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Inevitabilmente arrivare a tagliare il traguardo della VI edizione rappresenta non solo un punto di arrivo, quanto piuttosto una nuova possibilità per raggiungere altri obiettivi, più importanti e più impegnativi: consolidare quanto fin qui costruito per offrire maggiori opportunità di confronto e soprattutto aiutare un ulteriore radicamento sul territorio per offrire sempre nuove occasioni di crescita culturale. Quattordici anni di lavoro rappresentano una realtà cui la città di Cassino non può più prescindere e da ciò bisogna partire per forzare gli orizzonti, per seguire altri percorsi, per affrontare i rinnovati impegni, tanto da permettere una crescita organica. Infatti, la Biennale del Libro d'Artista che, con la sua formula unica, secondo cui per statuto gli artisti invitati dai curatori si mescolano senza soluzione di continuità a quelli selezionati da una commissione scientifica fra quanti rispondono ad un bando pubblico, ha contribuito in maniera determinante a delineare la vitale molteplicità delle esperienze di sperimentazione legate alla tematica del libro d'artista, non nasconde il desiderio di diventare più grande. Ma è anche consapevole della necessità del rafforzamento dei propri modelli organizzativi e di promozione, per migliorare le forme in cui si realizza e i modi in cui si propone al pubblico. A partire da questa edizione alle sezioni invitati e selezionati se ne affiancherà una nuova, dedicata agli approfondimenti storici. L'intento è quello di mettere a fuoco l'evoluzione del libro d'artista analizzando quegli artisti che rappresentano dei punti di riferimento imprescindibili. Nell'anno del centenario della nascita del Futurismo l'omaggio è incentrato sui libri futuristi, da intendere come il punto di partenza di quella sperimentazione che nella seconda metà del novecento ha conosciuto la sua fioritura. Si lavora inoltre per creare una sinergia con le altre realtà culturali del territorio cassinate e perseguire con sempre maggiore efficacia gli obiettivi iniziali, quelli che nel 1995 accompagnarono la prima edizione: colmare un vuoto istituzionale nella cultura italiana e riallacciare attraverso le suggestioni offerte dai linguaggi dell'arte contemporanea il filo della memoria, legando il tempo presente alla tradizione degli scriptoria benedettini dell'antica Abbazia di Montecassino. (Teresa Pollidori, Direttore artistico della Biennale del Libro d'Artista Città di Cassino)